Apprendistato: Sardegna prima in Italia per assunzioni

Boom di assunzioni per quanto riguarda i giovani sotto i 30 anni; in Sardegna il dato è +56,2% rispetto al 2016, ma già negli anni scorsi l’Osservatorio per le Micro e Piccole imprese di Confartigianato Imprese Sardegna, aveva dato segnali di fiducia con un totale di 529 contratti firmati nel 2015 e 591 nel 2016 pari all’11,7% rispetto all’anno precedente.

A maggio 2017 le assunzioni registrate per gli under 30 ammontano quindi a 529 portando l’Isola al primato Nazionale. Come riporta Confartigianato Sardegna, infatti: ” in dieci regioni le nuove assunzioni con contratto di apprendistato aumentano di almeno il 30% nei primi cinque mesi del 2017 rispetto a un anno prima: dopo la Sardegna (+56,2%), troviamo la Puglia (+54,5%), il Friuli-Venezia Giulia (+48,3%), le Marche (+37,2%), la Basilicata (+35,2%), la Campania (+33,7%), il Lazio (+33,0%), la Calabria (+32,8%), la Lombardia (+31,4%) e l’Emilia Romagna (+31,3%). L’unica regione che registra una flessione è la Sicilia (-10,0%)” 

Questo contratto è un canale privilegiato di accesso dei giovani al mercato del lavoro – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzirivolto ai lavoratori tra i 15 e i 29 anni, che si concretizza con l’apprendimento pratico e tecnicoprofessionale”. “E’ necessario – continua Matzutziripartire dall’apprendistato per offrire risposte efficaci alle imprese e per preparare, concretamente, i giovani”. Ma per il Presidente degli Artigiani questo, da solo non basta: “E’ utile ricordare che in Italia l’elevata pressione fiscale contribuisce a un’alta tassazione del lavoro: il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente è pari al 47,8%, di 11,8 punti superiore alla media dei paesi avanzati (36,0%). E necessario un impegno comune di tutte le forze politiche per ridurlo”.

Il lavoro giovanile, un ricordo non troppo lontano

C’è da tener conto che i risultati sono comunque al di sotto di quelli che si riscontravano dieci anni fa nell’isola quando gli occupati tra i 25 e 35 anni risultavano essere novantuno mila in più rispetto a oggi, e la crescita rispetto al 2015 vantava un numero di 9 mila posti.  Non solo; la disoccupazione giovanile che oggi mostra un dato allarmante (42%), dieci anni fa toccava appena il 23,4%, un numero decisamente più confortante. Mentre la quota di giovani non studenti e non lavoratori (Neet) registrava il 6,3% in meno.

Sempre per CONFARTIGIANATO SARDEGNA : è, quindi, fondamentale rendere meno costose le assunzioni dei giovani, a partire sin dalla prossima Legge di Bilancio.  Il Governo starebbe ragionando su uno sgravio contributivo triennale per le assunzioni dei giovani fino a 29 anni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, con un dimezzamento della quota dei contributi.  In questa prospettiva Confartigianato sostiene una decontribuzione dell’apprendistato, come strumento con cui ogni giorno migliaia di giovani entrano sul mercato del lavoro, proprio quelli che hanno scarsamente beneficiato della fase di ripresa del mercato del lavoro.

Il Commento

“Anche nell’Isola c’è una forte necessità di mantenere allineata la qualità dell’offerta e della domanda di lavoro – sottolinea Matzutzi per questo, a livello Nazionale, stiamo lavorando affinché il Governo rilanci questa “palestra” in cui i giovani lavorano e studiano, magari cominciando dal rifinanziamento dello sgravio contributivo totale nei primi 3 anni di contratto, per le assunzioni degli apprendisti in aziende fino a 9 dipendenti. 

“ Il sistema produttivo della Sardegna sta affrontando la quarta rivoluzione industriale avere giovani che iniziano a lavorare mentre stanno completando la formazione è funzionale a questo cambiamento”.

“La realtà ci dice anche come sia necessario offrire risposte efficaci alle imprese – conclude il Presidente di Confartigianato – e come sia fondamentale preparare i giovani ad entrare in un mercato del lavoro, mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale. Se riusciremo a rilanciare questa “palestra”, potremmo dire di aver contribuito a rilanciare l’Italia”.

 

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